BRANCA CASTORINI
Sono una quarta branca dello scoutismo che si rivolge a bambini e bambine al di sotto dell’ età lupetto/coccinella. La proposta parte dai 5/6 anni e giunge fino ai 7/8 anni secondo le varie associazioni e l’ età prevista per l’ entrata in Branco/Cerchio.
Il Castorismo è una proposta scout e pertanto assume come propri i fini ed i principi metodologici generali dello Scoutismo. In particolare il Castorismo italiano fa riferimento ai principi contenuti nello Statuto e nel Patto Associativo dell’AGESCI. Naturalmente l’intera proposta deve essere fatta in modo adeguato all’età rispettando la maturazione psicologica ed i tempi di crescita dei singoli bambini.
La specificità metodologica originale non consiste tanto nel presentare cose diverse dalle altre branche, ma soprattutto nel modo in cui le cose vengono presentate.
A questo riguardo ecco alcune esemplificazioni da considerare:
· il clima, fatto di gioia, affetto, allegria sempre tangibili, ma anche di tranquillità e di ordine;
· la semplicità, la spontaneità, la varietà e la flessibilità nei programmi come nelle attività, con la capacità di “cambiare” al momento giusto, nella continua sensibilità verso le esigenze concrete dei bambini, sia del gruppo che di ogni singolo;
· l’atmosfera, creata con l’aiuto di una ambientazione fantastica in ogni attività;
· il gioco, che a questa età deve basarsi non tanto sulle regole, ma sul piacere di “fare le cose per gioco”;
· l’esperienza di gruppo, intesa come “condivisione”, per aiutare il bambino ad uscire dal proprio egocentrismo;
· la scoperta del mondo attraverso un contatto attivo (“costruire” e “smontare”) con i vari elementi;
· il gusto di scoprire il “meraviglioso” e di stupirsi delle piccole cose della natura.
PATTO, LEGGE e MOTTO
Secondo la tradizione scout anche i Castorini hanno una loro legge, un loro patto e il motto.
LEGGE: «Il Castorino è felice perché è operoso e amico di tutti»
PATTO: «Prometto di essere amico di Gesù, di amare tutti e di fare bene ogni cosa»
MOTTO: «Insieme»
Questi concetti sono pensati in riferimento all’età, secondo una dinamica di evoluzione educativa.
In particolare si parla di patto e non di promessa, perché il secondo termine indicherebbe un impegno morale personale ancora prematuro a 5-7 anni; il patto, che ha significato di impegno a fare come gli altri e insieme a loro, si è invece dimostrato ben comprensibile ai bambini.